La terza parte della rassegna comprende i gruppi nati in Occidente per invenzione e senza diretti riferimenti alla tradizione cristiana o a quella delle religioni orientali. Tra di essi si pongono gruppi e associazioni del potenziale umano, ufologiche, magiche, esoteriche.

Aldilà delle molte differenze, alcuni elementi comuni uniscono in un’unica configurazione le tante realtà. Sacro è per questi gruppi e movimenti tutto ciò che contribuisce a stabilire un’armonia e un equilibrio tra l’interiore e l’esteriore dell’uomo, tra il dentro e il fuori, tra l’individuale e il collettivo, tra l’uomo e l’universo. Di qui la ricerca di una spiritualità che privilegi il dominio di sé, il corpo, la coscienza di sé, e che si confonda poco a poco con nuove forme di psicoterapie. Solo una esperienza interiore può permettere di conoscere i segreti perduti o di sviluppare degli stati di coscienza superiori, a volte definiti «facoltà paranormali» o «extrasensoriali» (chiaroveggenza, telepatia, ipnosi).

Tra i gruppi che fanno riferimento a tali esperienze sono quelli del «potenziale umano» che si prefiggono l’esplorazione delle potenzialità del sé, la conoscenza e lo sviluppo di un certo numero di poteri divinatori e terapeutici. Lo slogan della Scientologia, «Fai esplodere il vulcano che è in te», rappresenta bene il tipo di proposta di questi movimenti. Essi fanno ricorso alla concentrazione, ai poteri dei medium, anche alla possessione. Essi tendono a ciò che alcuni chiamano «stato di risveglio», che può permettere all’individuo di divenire «pura coscienza», con i mezzi, per esempio della coscienza buddista, della coscienza universale, della coscienza critica, della liberazione della sessualità respinta.

Gli effetti di questo mondo di credenze, di pratiche e di gruppi delle religiosità parallele a quello delle religioni tradizionali, sono crescenti, anche se è ben difficile prevedere quali nuove identità religiose produrranno. Già ora però questi effetti hanno contribuito a ridurre l’opposizione credenza-non credenza, a favorire settori di libera esperienza religiosa, a rendere la religione un fatto senza obbligazioni né coercizioni. Il dato finale è che gli individui coinvolti in queste esperienze non vedono la soluzione della loro ricerca nell’adozione di un sistema concreto, ma scelgono elementi corrispondenti alle loro esigenze, giungendo così a una forma di «sincretismo individuale»; essi si concentrano di volta in volta, e temporaneamente, su una pratica o su un sistema. Le credenze a cui dichiarano di ispirarsi in realtà sono, a volte, semplici idee o informazioni privilegiate.

Altri gruppi si pongono nell’ambito della tradizione esoterica e rappresentano per tradizione, procedimenti, finalità, il sistema colto di quella stessa istanza che è alla base del sistema popolare della magia. Essi si costituiscono attorno all’istanza della ricerca come svelamento della profondità delle cose e della conoscenza come intuizione mistica, alla seduzione di una nuova padronanza della scienza per il benessere personale e collettivo. Ne fanno parte i gruppi e movimenti elitari della gnosi e quelle forme di spiritismo nelle quali è prevalente l’immaginario e la strumentalità tecnologica della telecomunicazione e dei media, i gruppi di ricerca in scienza cosmica, le parascienze che rivendicano legittimità scientifica e finalità cognitive generali. Un altro ambito di forme colte, nelle quali la dimensione religiosa si manifesta nel suo antico significato di «religare» nell’unum della conoscenza e della visione interiore, si ritrova in nuovi movimenti religiosi quali il Centro Studi Biofisici Micael, Chiesa di Scientology, Raelismo. Alcuni tra questi movimenti utilizzano la parola scienza per definire esperienze che appartengono all’ordine delle credenze, anziché a quello dei saperi. Si definiscono, così, «scienza cosmica», «scienza cristiana», «scientologia», movimenti che hanno a che fare più con la religione che con la scienza moderna.

Tipici sono pure i gruppi e i centri del potenziale umano derivanti da scuole psicanalitiche, igieniste, naturopatiche, che utilizzano particolari tecniche del corpo, forme di meditazione,