I movimenti di origine giudaico-cristiana, a Torino, comprendono in primo luogo quelli della corrente metafisica, interessati alle realtà profonde dell’universo e dell’individuo. Tipico di questi movimenti è la Scienza Cristiana con la sua Chiesa del Cristo Scientista. Seguono i movimenti restituzionistici, nati con delle rotture radicali nel cristianesimo e rivolti a restituire alla Chiesa la primitiva purezza. Tra di essi vi è la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Chiesa Mormone). I movimenti avventisti si ispirano ai messaggi apocalittici e si connotano per le attese della fine del mondo: Testimoni di Geova, Studenti Biblici, Avventisti del Settimo Giorno. I movimenti di revival intendono rivitalizzare una Chiesa cristiana con una fase di rinnovamento: gruppi metodisti, pentecostali, pietisti, Assemblee di Dio, Chiese evangeliche, Chiese etniche. Nel filone dei movimenti profetici e messianici è centrale la figura del fondatore: profeta (profeta-predicatore, profeta-guaritore, profeta-precursore, profeta-veggente) o messia (messia collettivo, messia completivo, messia re-incarnazione, messia come etero-incarnazione, messia-Dio). Tra questi movimenti vi è la Vita Universale, la Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon. I gruppi scismatici, quali quelli che si richiamano a monsignor Lefebvre, sono successivi e indipendenti dalla Riforma Protestante.

La fase attuale nel cattolicesimo e nel protestantesimo conosce, quale forma di revival, una estesa religiosità pentecostale nella quale si ricompongono motivi ed interessi legati a esperienze d’amore, di entusiasmo e di fiducia. Essa è costituita dall’insieme di movimenti, reti di incontro ed esperienze fortemente emozionali: pentecostalismo, carismatismo, fondamentalismo. In questa tendenza si ripropongono antichi carismi come la glossolalia, la trance, la profezia, la guarigione collettiva, il battesimo dello Spirito, la divinazione. Le forme organizzative sono sia movimenti poco strutturati, informali e imprevedibili per il grande peso accordato alla partecipazione spontanea dei partecipanti; sia incontri fatti in occasione di visite di capi religiosi, veggenti, guaritori.

Movimenti pentecostali e carismatici si sono formati anche all’interno del mondo cattolico, come risposta a nuove domande spirituali e alla ricerca dei doni dello Spirito. Il Rinnovamento Carismatico Cattolico non nasce però come semplice reazione al contesto rigidamente istituzionalizzato della liturgia cattolica; prima del suo sviluppo ci furono i movimenti del post-Concilio Vaticano II, basati sull’ecumenismo, sulle esperienze comunitarie intense, sulla visione della fede come conversione. Oggi il movimento si è esteso con una rete di gruppi di preghiera in tutte le diocesi. Adesione volontaria, ricerca del benessere dei partecipanti, intense esperienze spirituali: sono alcune delle molle che spingono i partecipanti a uscire dalla povertà relazionale ed esperienziale che caratterizza anche le istituzioni religiose di chiesa delle società avanzate. La cerchia sociale emozionale immediatamente più estesa è quella dei legami costituiti in comunità che rappresentano altrettante «famiglie elettive», nelle quali gli appartenenti sperimentano le forme spontanee e immediate di una società religiosa moderna. Per lo più sono formate attorno a una figura significativa, fondatore o maestro spirituale, che assicura una intensa identificazione comunitaria, lontana, però, da genealogie religiose più vaste.

Trattando di queste componenti religiose emozionali non ci si riferisce soltanto a forme organizzate, ma anche a un atteggiamento diffuso verso il religioso, i cui segni si trovano nel voler adattare la religione alle proprie aspettative individuali e nella ricerca spirituale intensa. Più recentemente si ritrovano i segni di questa religiosità individuale ed emotiva anche nella crescente pratica del pellegrinaggio. Individui del tutto inseriti nella società tecnologica, lasciano periodicamente tutto per prendere il bastone del pellegrino e partire per visitare o soggiornare qualche giorno presso antichi monasteri, luoghi di apparizioni, maestri spirituali, comunità simbolo come quella di Taizé. Si tratta sempre di una esperienza intensamente emotiva sia nella preparazione che nella effettuazione e nel ricordo. Secondo il modello classico del pellegrinaggio al santuario di Santiago di Compostela, la marcia verso il luogo santo è il tempo propizio per la rinascita del pellegrino. La fatica, la riflessione, la vicinanza e la condivisione con il proprio gruppo o la grande folla ne sono le componenti essenziali. In questo clima di grande tensione si ravviva la storia del luogo o del santo, la memoria della tradizione, la conversione.